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Eventi 2019

Dicembre

6 dicembre - 4 gennaio

Sanremo (IM) - Italia

Forte di Santa Tecla

Concerti al Forte

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DICEMBRE

15

5

GENNAIO

Sanremo (IM) - ITALIA

Chiese di Sanremo e dintorni

Non solo Gospel

Dem'Art e la compagnia Musical I love you, sotto il patrocinio del comune di Sanremo, presentano NON SOLO GOSPEL, spettacoli di Gospel all'interno delle belle chiese di Sanremo e dintorni.
Capitanato dalla nostra bella Manuela Gaslini e con il maestro Diego Genta al pianoforte, il coro della Compagnia Musical I Love You, vi allieterà con canti natalizi e Gospel.

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DICEMBRE

22 23 24

Sanremo (IM) - ITALIA

Via Matteotti e Piazza Colombo

Musica per la città

In occasione delle festività natalizie, il comune di sanremo e la Dem'Art organizzano questa bellissima iniziativa di musica per la città.

In via Matteotti : 3 situazioni musicali il 22, 4 il 23 e 3 il 24. 

Piiazza Colombo : il 23, Miki and the Red Rockets

Inizio concerti ore 17h

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DICEMBRE

30

Sanremo (IM) - ITALIA

Piazza Colombo

Perché Sanremo é Sanremo

Tributo alle "più belle" canzoni del festival "più bello" del mondo.
Uno spettacolo unico, con una compagnia artistica d'eccezione, capitanata dalla grande voce di Manuela Gaslini.

Live show, con 5 musicisti, 6 cantanti e 4 ballerini.

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GENNAIO

04

Sanremo (IM) - ITALIA

Teatro dell'Opera del Casino

Giorni felici

di Samuel Beckett

con Nicoletta Braschi e Francesco Paglino

Regia : Andrea Renzi

Inizio spettacolo ore 21h

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GENNAIO

10

Ventimiglia (IM) - ITALIA

Teatro Comunale

Raffaello

di e con Vittorio Sgarbi

Vittorio Sgarbi esordì nel 2015 con lo spettacolo teatrale “Caravaggio”; con sorprendenti salti temporali condusse il pubblico in un percorso illuminante dentro le viscere artistiche e sociali del Merisi.

Il pubblico ammaliato dall’inedita percezione e stimolato dall’abile miscela di racconto, immagini e suoni, ha potuto sperimentare l’indissolubile comunione con l’esperienza caravaggesca, esperienza rinnovata nei sequel degli altrettanto fortunati “Michelangelo” (Stag. 2017/18) e “Leonardo” (Stag.2018/19).

Il quarto protagonista su cui verte la magistrale performance del Vittorio “Nazionale” è RAFFAELLO SANZIO, genio di cui nel 2020 ricorrono le celebrazioni del cinquecentenario dalla scomparsa.

Doppiosenso è un progetto dinamico di Valentino Corvino che indaga le relazioni esistenti tra testi sonori, immagini e parole. Le geminazioni emerse creano così un unicum ritmico installativo attorno allo spettacolo “Raffaello”.

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GENNAIO

11

Sanremo (IM) - ITALIA

Teatro dell'Opera del Casino

I soliti ignoti

di Vinicio Marchioni

con Vinicio Marchioni e Giuseppe Zeno.

Inizio spettacolo ore 21h

 

La commedia è la prima versione teatrale del mitico film di Monicelli, uscito nel 1958 e diventato col tempo un classico imperdibile della cinematografia italiana e non solo.
Le gesta maldestre ed esilaranti di un gruppo di ladri improvvisati sbarcano sulle scene rituffandoci nell' Italia povera ma vitale del secondo dopoguerra.

L'adattamento è fedele alla meravigliosa sceneggiatura di Age e Scarpelli senza rinunciare a trovate di scrittura e di regia per rendere moderna quell'epoca lontana.

 

Note di regia
Ci sono dei film che segnano la nostra vita e I soliti Ignoti per me è uno di questi. Come uomo mi sono divertito e commosso di fronte alle peripezie di questo gruppo di scalcinati ladri. Come attore mi sono esaltato davanti alla naturalezza con cui recitano mostri sacri come Mastroianni e Gassman.

Come regista ho amato il perfetto equilibrio con cui Monicelli rende un argomento drammatico in modo leggero. Così l’idea di curare l’adattamento teatrale del film mi ha immediatamente conquistato.

È una storia bella e necessaria, che ci parla del presente immergendoci nel passato. La povertà del dopoguerra è una piaga che resiste ancora oggi, sebbene in altre forme, in tante zone d’Italia.

Vorrei restituire sulla scena l’urgenza sentita dai personaggi di superare la miseria che li affligge, insieme alla vitalità indistruttibile e alla magia di un’Italia passata verso la quale proviamo nostalgia e tenerezza.
Spero che gli spettatori possano uscire dal teatro con gli stessi sentimenti che provo io dopo una visione del film: divertiti, commossi e perdutamente innamorati di quei personaggi indimenticabili.
Adattare un classico è sempre una sfida rischiosa e difficile. Ma sono le sfide che vale la pena vivere, insieme ai miei compagni di strada.

Vinicio Marchioni

Per info e biglietti:

 

• Cassa del teatro

0184 595273

Mar h 16-19, Gio h 17-19, Sab h 16-19 e dal 27/12 al 04/01 tutti i giorni

 

• Dem'Art

T. : +39 351 922 41 60

dal lunedì al venerdì h 9-18

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MARZO

14

Ventimiglia (IM) - ITALIA

Teatro Comunale

Filo Filò

di e con Marco Paolini

Questa è la storia di un esperimento che solo a teatro (per ora…) si può fare.

Se nelle università si ragiona sulla possibilità e opportunità di far rivivere il mammut o altre specie estinte, allora a teatro con un esperimento mentale, si possono far rivivere i nostri antenati, fino ai progenitori della specie.

Così, per ragioni che non qui si spiegano per non rovinare la sorpresa, alcuni scienziati improvvisati o improbabili organizzano una formidabile reunion di famiglia seguendo il filo dell’eredità contenuta nei geni.

Grazie alle applicazioni derivate dal progetto genoma umano, la paleontologia sta riscrivendo quanto pensavamo di sapere sulle nostre origini, così, forzando un po’ la mano, si può immaginare di ricostruire l’albero genealogico, o, per meglio dire, il cespuglio.

Cosa accade quando (quasi) tutti gli antenati si ritrovano insieme nel nostro tempo? Come ci si parla, come ci si capisce? Quali risposte ci aspettiamo da questo strano incontro?

Agli antenati proviamo a raccontare cosa siamo diventati, le nostre speranze e preoccupazioni sul futuro.

La necessità di farsi capire impone di usare parole semplici per descrivere questioni epocali che diventano personali. Ecco la ragione per fare a teatro questo esperimento.

La globalizzazione, Internet, l’intelligenza artificiale, la bíoingegneria producono accelerazione e discontinuità che danno eccitazione e disorientamento, stupore e nuove abitudini. Le nuove applicazioni hanno bisogno di acceleratori, di incubatori di idee.

Allora il filò a teatro serve a rallentare il flusso, a unire i puntini del disegno attraverso la forza dell’oralità. L’oralità che fa da bussola, che smaschera i termini difficili (smontandone la forma e i tecnicismi) per renderli narrabili, capaci di muovere pensieri ed emozioni.

Lo spettacolo ha una durata di circa due ore ed è diviso in due tempi: primo e un terzo tempo (il secondo non c’è…). Il primo tempo racconta il filo che ci lega al passato e che probabilmente continuerà dopo di noi (salvo tecnologia e imprevisti…). Si sviluppa come una storia che però ne contiene altre che restano in sospeso.

Dopo l’intervallo comincia il terzo tempo e non si fa più teatro, si fa filò.

Filò. Una forma più magra di racconto dialogante. Un filo di storie tenuto insieme con mestiere (quel che basta) e necessità (quella non manca). Era Filò nel Veneto “una veglia contadina nelle stalle durante l’inverno ma anche interminabile discorso che serve a far passare del tempo… e niente altro”, così diceva Andrea Zanzotto.

Il Filò, il “terzo tempo”, ha durata variabile, dipende dal dialogo, dalla passione, dalla stanchezza.

Nota:

da alcuni anni uso la parola Filò insieme ad altre per indicare delle serate dove dialogo con gli spettatori e racconto storie. Benché il percorso sia segnato da temi ricorrenti ed alcuni trasporti di ragionamenti da una serata all’altra, da un titolo all’altro, Filo Filò è uno spettacolo completamente diverso e nuovo rispetto al precedente Tecno Filò di due anni fa. Fare il Filò, significa per me affrontare una performance diversa dello spettacolo, mettermi in ascolto, creare con le storie un flusso diverso sera per sera che dà senso al mio fare teatro.

Marco Paolini

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